Architettura aumentata | utopia della contemporaneità scultura di Walter Perdan
Architettura aumentata: utopia della contemporaneità
Architettura aumentata: utopia della contemporaneità è un opera che ho realizzato durante il mio soggiorno tirocinio allo Studio Orta www.studio-orta.com in Francia nella primavera del 2011. In diversi miei lavori precedenti mi sono interessato del rapporto e delle interconnessioni che si possono stabilire tra diversi ambiti artistici, specialmente i rapporti che si possono stabilire tra architettura , scultura e arte interattiva. L'idea che sta dietro Architettura aumentata: utopia della contemporaneità è di realizzare una casa d'artista. Una casa per un'artista come una scultura, che in alcuni sue parti si estende virtualmente con altre forme geometriche che riprendono le forme ed i colori grazie ad un software particolare da me sviluppato. Questa simulazione potete vederla nella immagine che vi ho allegato. Tramite le immagini catturate con una semplice webcam ( questo il motivo della bassa risoluzione) il software riconosce dei speciali pattern neri ( da me dipinte sulle parti mobili e sulla facciata) e le sostituisce con delle forme 3d da me scelte. Se i muovono queste pari mobili con i pattern si muove anche la forma 3d virtuale. In seguito ho realizzato delle piccole opere che usano lo stesso meccanismo. Certamente l'opera delle avanguardie neoplastiche e astratte mi hanno portato in una certa direzione in quest'opera congiuntamente al lavoro sull'architettura che sta facendo attualmente Jorge Orta . L'equilibrio tra verticale-spirituale e orizzontale-materiale come una metafora per la vita dell'artista . Una finestra aperta sul cielo : così l'artista quando dorme potrà essere sempre essere in diretto contatto con esso. Idea utopica di progettare e realizzare un opera che si estende virtualmente oltre i propri limiti concreti, rendendo possibile l'utopia. Un sogno che non muore mai anche se veicolato dalle più innovative tecnologie della realtà aumentata (augmented reality, AR).